Il parto cesareo ripetuto elettivo prima delle 39 settimane è associato a complicanze per i neonati


Dato l’aumento del tasso di complicanze respiratorie, il parto cesareo elettivo non è raccomandato prima delle 39 settimane di gestazione se non in caso di presenza di maturità polmonare fetale.
Un gruppo di Ricercatori dell’University of Alabama at Birmingham negli Stati Uniti, ha valutato le associazioni tra i parti cesarei a termine ( 37 o più settimane di gestazione ), ma prima delle 39 settimane di gestazione, e gli esiti neonatali.

È stata studiata una coorte di pazienti sottoposte a parto cesareo ripetuto presso 19 Centri tra il 1999 e il 2002.
Sono state incluse nello studio donne con gravidanza singola conclusa con un parto elettivo ( cioè prima dell’inizio del travaglio e senza alcuna indicazione per un parto prima delle 39 settimane di gestazione ).

L’esito primario era composito e costituito dalla morte neonatale e un qualunque evento avverso inclusi complicazioni respiratorie, ipoglicemia, sepsi e ammissione presso l’Unità di cura neonatale intensiva.

Dei 24.077 parti cesarei ripetuti a termine, 13.258 sono stati elettivi; di questi, il 35,8% è stato effettuato prima del completamento delle 39 settimane di gestazione ( 6,3% a 37 settimane e 29,5% a 38 settimane ) e il 49,1% a 39 settimane di gestazione.

Si è verificato un decesso neonatale.

Rispetto alle nascite a 39 settimane, quelle a 37 e 38 settimane sono risultate associate a un aumentato rischio di esito primario ( odds ratio aggiustato per le nascite a 37 settimane: 2.1; a 38 settimane: 1.5; P per trend
I tassi di esiti respiratori avversi, ventilazione meccanica, sepsi, ipoglicemia, ammissione alla terapia intensiva neonatale e ricovero in ospedale per 5 o più giorni sono aumentati di un fattore di 1.3 e 2.1 per le nascite a 37 e 38 settimane, rispettivamente.

In conclusione, il parto cesareo ripetuto elettivo prima delle 39 settimane è comune e associato a complicazioni respiratorie e altri esiti avversi per il neonato. ( Xagena2009 )

Tita A et al, N Engl J Med 2009; 360:111-120

Gyne2009 Pedia2009



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